giovedì, dicembre 13, 2007

Quell'agenda rossa di Paolo Borsellino...

Luci ed ombre sulla strage di via D'Amelio
di Chicco Alfano da ammazzatecitutti.org

Ho appena finito di leggere il meraviglioso libro di Peppino Lo Bianco sulla agenda rossa di Paolo Borsellino misteriosamente scomparsa dalla borsa del giudice assassinato 15 anni fà.
Un libro che racconta gli ultimi 58 giorni di vita di Borsellino, dal 23 maggio al fatidico 19 luglio.
Appena finito il libro decido di fare un controllo sulle agenzie di stampa e mi accorgo di un dispaccio sulla trasmissione da parte della Dda di Palermo a quella di Caltanissetta, competente territorialmente sulla procura di Palermo di un nuovo fascicolo riguardante le indagini sulla morte di Paolo Borsellino.
Un fascicolo pieno di novità?Non credo proprio anzi credo che siano fatti stranoti a tutti, come la presenza in via D'Amelio di un poliziotto trasferito alcuni mesi prima alla questura di Firenze perchè pare abbia "venduto" i suoi colleghi ad un gruppo di spacciatori, o alla presenza dell'allora capitano dell'Arma dei Carabinieri Arcangioli, visto allontanarsi dal luogo della strage con in mano la borsa di Paolo Borsellino appena estratta dai rottami della Croma blindata sulla quale sedeva qualche istante prima dell'esplosione il povero giudice.
Per quanto riguarda il telecomando a distanza di 15 anni non si sa ancora chi abbia effettivamente azionato il pulsante e addirittura non si è più sicuri se sia stata una autobomba o forse un fusto di latta carico di tritolo lasciato li sulla strada senza che nessuno se ne accorgesse.
Del resto lo Stato non si è mai volutamente accorto che le misure di protezione erano decisamente inadeguate nei confronti di quel giudice che all'indomani della morte di Giovanni Falcone era l'obbiettivo numero uno di quella maledetta stagione stragista iniziata forse perchè qualcuno si era fatto carico di trattare con la mafia per conto dello stato.
Misure di protezione inadeguate visto che gli stessi uomini della scorta, pare che abbiano scritto ai loro superiori per richiedere misure di vigilanza in via D'amelio.
Altro episodio che in questi giorni impazza sui quotidiani è l'incontro, negato, tra Paolo Borsellino e il neo ministro dell' Interno appena insediato Nicola Mancino.su questo episodio vi sono due testimonianze chiave, quelle del procuratore aggiunto di Palermo di allora, il dott. Aliquò e il pentito Gaspare Mutolo.
Cosa c'entrano questi due personaggi l'uno diverso dall'altro?Semplice sia Borsellino che Aliquò si trovavano alle ore 17.40 del 1 luglio 1992 nei locali della DIA di Roma ad interrogare Gaspare Mutolo il quale stava iniziando a verbalizzare la sua collaborazione e stava per mettere nero su bianco le presunte collusioni tra il dott. Signorino(PM della procura di Palermo suicidatosi in seguito alle dichiarazioni del Mutolo), quelle di Bruno Contrada ex numero tre del SISDE condannato in via definitiva a dieci anni e alcune cosche mafiose palermitane.
Alle 17.40 in punto il telefono cellulare del dott. Borsellino squilla, risponde, dopo pochi secondi chiude la telefonata e alzandosi dalla sedia comunica sia al Mutolo che al dott. Aliquò che il Ministro Mancino lo ha convocato presso il Viminale e lo stesso dice che si deve chiudere il verbale per circa 30 o 40 minuti.Il dott. Aliquò decide di accompagnare il Borsellino e dichiarerà:" ho accompagnato Paolo fino alla soglia dell'ufficio del Ministro Mancino".
Dopo circa un'ora i due rientrano nei locali della Dia per riaprire il verbale del Mutolo, ma quest'ultimo si accorge del troppo nervosismo del magistrato e gli chiede cosa fosse successo.
Il Mutolo successivamente dichiarerà:"quando il dott. Borsellino è rientrato era talmente nervoso che si accendeva una sigaretta dopo l'altra e alla mia domanda su cosa fosse successo lui mi rispose che era stato dal Ministro Mancino e che appena entrato nella sua stanza si accorse che oltre la presenza del ministro, vi erano il capo della polizia dott. Parisi e il dott. Bruno Contrada".
Perchè il Ministro Mancino ha sempre negato questa circostanza? Cosa hanno chiesto i tre al dott. Borsellino? I soliti misteri italiani che hanno sempre caratterizzato la storia del nostro paese.Per quanto riguarda il telecomando della strage dovremo aspettare ancora anni per capire da dove e arrivato?E' forse stata la famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto a consegnarlo ai palermitani come nel caso della strage di Capaci?E qui potrebbe rientrare benissimo il passagio del nuovo fascicolo in cui si parla dei servizi segreti deviati.Ricordiamo che a Barcellona vive tutt'oggi libero l'avvocato Saro Cattafi, l'uomo che negli ultimi 20 anni è stato al centro di tutte le indagini italiane sul traffico internazionale di armi e alla procura di Caltanissetta basta soltanto rispolverare il fascicolo sull' omicidio del giudice Falcone per capire chi è, o basta ascoltare la "visionaria", come l'hanno descritta tutti, Sonia Alfano.
Chiedete a lei che forse qualche risposta su Cattafi e su come e da chi è stato consegnato il telecomando per Capaci la saprà dare.
Questa volta decido di firmarmi con nome e cognome.

Chicco Alfano

La speranza e il coraggio di pochi lasciano tracce indelebili. Giambattista Vico

martedì, dicembre 11, 2007

Massoneria, politica e criminalità. L’importanza dell’inchiesta di De Magistris, e la dimenticata inchiesta Cordova

Prof. Paolo Franceschetti http://www.paolofranceschetti.blogspot.com/

Premessa.
L’inchiesta portata avanti da De Magistris probabilmente tocca quello che a nostro parere è il problema più grosso del nostro stato, da decenni: i rapporti tra criminalità organizzata, politica e finanza. Pochi si ricordano dell’inchiesta che nel 1992 Cordova fece sulla massoneria calabrese. E pochi hanno notato le similitudini con l’attuale inchiesta di De Magistris. Vale la pena di ricordarle. Prima però segnaliamo che oggi tutte queste inchieste – ma molto altro ancora - sono raccontate in un libro, Fratelli d’Italia, di Ferruccio Pinotti. Il libro è grande, 800 pagine circa. E’ ben documentato, e contiene anche interviste ad alcuni Gran maestri di diversi Riti. Ma da esso è possibile ricavare alcuni punti fermi che possono essere oggetto di approfondimento.Analizzare il sistema massonico, e capire tutte le implicazioni che comporta questa istituzione, le interferenza con la società, con la giustizia, ecc., è una cosa impossibile da fare nelle poche righe di un articolo di un blog. Sarebbe un po’ come voler spiegare il funzionamento del mondo in poche righe. Il nostro scopo quindi è solo fornire alcuni spunti di riflessione per permettere poi un ulteriore approfondimento a chi lo vorrà fare, rimandando ad altri libri o testi. Evidenziando, in particolare, quei punti che vengono di solito trascurati quando si parla di massoneria, che sono importanti per capire realmente il sistema nel suo insieme.

Alcuni dati.
In massoneria sono iscritte in Italia circa 50.000 persone, tra iscritti ufficiali e non ufficiali (c.d. all’orecchio perché il loro nome non compare nelle liste ufficiali). Questo numero immenso di persone è costituito prevalentemente da militari, imprenditori, professionisti, docenti universitari, politici. In altre parole buona parte dell’inteligencia italiana e delle persone che ricoprono incarichi di potere. Tra questi ricordiamo come legati direttamente o indirettamente alla massoneria, Cossiga, Andreotti, Prodi, Berlusconi, De Benedetti, molti componenti legati alla famiglia Agnelli, Vittorio Valletta (dirigente Fiat per molti anni, l’uomo che ha portato la nostra fabbrica al successo degli anni d’oro), i governatori della Banca d’Italia Fazio, Ciampi, Carli, l’ex presidente di Mediobanca Cuccia, l’ex presidente del senato Marcello Pera, ma anche molti cardinali, vescovi, il Preside della facoltà di beni culturali di Bologna Panaino, ecc…
In particolare il mondo bancario, finanziario e imprenditoriale ha legami fortissimi con la massoneria. Oltre ai già citati Agnelli, De Benedetti, e molti presidenti della Banca d’Italia, troviamo Volpi, Joel, Toeplitz, Stringher, Caltagirone, De Bustis (che apparterrebbe agli illuminati, secondo il libro di Pinotti), secondo alcune voci Consorte, Fiorani e tanti altri.D’altronde, per capire i buoni rapporti tra massoneria e cariche ufficiali dello stato, basti pensare che Prodi alla riunione di apertura del GOI (Grande oriente d’Italia) ha mandato un messaggio di augurio e benvenuto, di cui vale la pena riportare il testo: “La repubblica e il Governo vi salutano, la Repubblica si riconosce nei valori della massoneria”. Il saluto è stato portato dal sottosegretario alle politiche giovanili De Paoli.
Mentre l’ex Presidente della Corte Costituzionale e della RAI Baldassarre ha presenziato di recente ad una riunione del GOI, intervenendo sul tema della tripartizione dei poteri dello stato.In altre parole: i legami tra alte cariche dello stato e massoneria sono fortissimi ed indiscussi. Sono poco pubblicizzati e poco dichiarati, questo si. Ma sono ufficiali. Nulla di strano in ciò. Basti ricordare che il primo parlamento dell’Italia unita era composta in gran parte da massoni come Crispi, Depretis, Zanardelli.
Ogni tanto poi spuntano collegamenti con la massoneria deviata, addirittura da personaggi insospettabili. Pannella infatti tentò di candidare nelle sue liste nientemeno che Licio Gelli, il capo della famigerata P2 al fine, si presume, di fargli avere l’immunità parlamentare. Ma la sua spiegazione ufficiale fu che lo candidava perché in cambio Gelli prometteva di rivelargli i suoi segreti. Una spiegazione delirante, che Pannella dette addirittura in commissione parlamentare. Ma che dimostra come il potere politico vada a braccetto in tranquillità con personaggi che hanno cospirato contro lo stato, e commissionato delitti di ogni tipo, stragi comprese, fino a portarli dentro al parlamento.

La massoneria come istituzione mondiale.
La massoneria è un fenomeno mondiale, organizzato cioè su scala mondiale. Il vertice del Grande Oriente, in tutto il mondo, si trova nella corona inglese. Sono appartenuti alla massoneria quasi tutti i Presidenti degli Stati Uniti, e personaggi come Gheddafi e Arafat, presidenti Francesi, Re Del Belgio, di Olanda, e via discorrendo. Ovverosia i vertici del mondo.E’ una creazione della massoneria – come, perché, e in che misura, sarebbe un problema tutto da studiare e approfondire – l’ONU, ma anche la Croce Rossa , il WWF (il cui presidente è Filippo Di Edimburgo).
Fu una creazione massonica il cosiddetto gruppo Bilderberg, e lo fu anche la cosiddetta commissione Trilaterale. Per capire il problema che potenzialmente può crearsi, in virtù di questa fratellanza tra esponenti di spicco di ogni parte del mondo, si cita spesso l’episodio del Britannia, del 1992; in quell’anno, sul Piroscafo Britannia, della Corona inglese, si riunirono alcuni vertici della finanza e della politica mondiale, tra cui Draghi e Prodi e si decise che sarebbero state privatizzate alcune aziende italiane. Passarono in mani straniere dopo questa riunione la Buitoni , la Invernizzi , Locatelli, Ferrarelle, ecc... Inoltre in quell’occasione, stando a quello che riportano alcuni storici e giornalisti, pare – ma il condizionale è d’obbligo – che si decidesse l’affossamento della lira che infatti avvenne negli anni seguenti, ove la nostra moneta conobbe una svalutazione senza precedenti (fine della svalutazione era quella di far acquistare le nostre aziende ad acquirenti stranieri, per un prezzo irrisorio).
Si spiega probabilmente così – in virtù del legame massonico mondiale - la presenza della Banca d’Inghilterra (i cui vertici sono nominati dalla Corona Inglese) nella BCE con il 17 per cento delle quote (nonostante non sia un paese dell’area Euro); e si spiega così perché molte banche italiane effettuano investimenti ingenti in azioni di Chase Manhattan Bank, Barclayrd, Morgan Stanley, ecc., tutte legate direttamente o indirettamente alla Corona Inglese per mezzo di un complicato gioco di scatole cinesi, creando dei conflitti di interessi spaventosi.La massoneria ha diverse sfaccettature. Esistono migliaia e migliaia di logge, e decine di istituzioni massoniche o paramassoniche (organizzate cioè come la massoneria, senza potersi chiamare ufficialmente con questo nome). Abbiamo il Grande Oriente, la più diffusa a livello mondiale. Poi abbiamo i Rosacroce, I cavalieri di Malta, i Templari, l’Opus Dei e chissà quante altre magari sconosciute. Tutte queste istituzioni sono caratterizzate dal segreto per quanto riguarda il loro funzionamento interno, e dal fatto di trasformarsi, spesso, in veri e propri comitati di affari, anche illeciti.
Queste istituzioni sono diverse tra di loro, e talvolta sono in conflitto. Ma molto spesso collaborano e cooperano. Basti ricordare che Gelli apparteneva contemporaneamente alla P2, che tecnicamente era una loggia del Grande Oriente, ma era iscritto anche ai Cavalieri Di Malta e ai Templari, per sua stessa ammissione.

Le logge massoniche coperte.
In teoria la massoneria è un istituzione in cui si entra per fare un percorso iniziatico di conoscenza e approfondimento dei temi principali dell’esistenza. Questo è senz’altro vero per alcuni o molti dei suoi iscritti e per numerose logge. In teoria poi la lista degli iscritti dovrebbe essere pubblica, essendo vietate dal nostro ordinamento le associazioni segrete.
Ma in realtà esiste il fenomeno delle logge massoniche coperte, o segrete, dove si iscrivono uomini politici che non vogliono rivelare la loro appartenenza alla massoneria; e a queste logge si affiliano anche boss mafiosi come Inzerillo, Bontate, Riina, Bagarella, Lo Piccolo, Mandalari (il commercialista di Riina) che certamente non entrano in questa istituzione per una sete di conoscenza e approfondimento della ricerca interiore. La ragione dell’esistenza delle logge coperte la spiega il Gran Maestro Di Bernardo, a pag. 396 del libro: “Le logge coperte sono sempre esistite. La loro funzione era quella di salvaguardare persone di particolare importanza istituzionale, politica e finanziaria, proteggendole da pressioni indebite da parte di altri fratelli”. Le logge massoniche coperte insomma sono il collante tra criminalità organizzata, politica, finanza e imprenditoria (non a caso i più grandi scandali finanziari italiani hanno visto come protagonisti dei massoni). E le logge massoniche coperte sono il motivo, o comunque uno dei motivi, dell’espansione della criminalità organizzata mafiosa nelle regioni del centro e del nord.
Un esempio chiarirà meglio la questione. Se un capo camorra deve costruire un grosso immobile al nord, qualora sia affiliato alla massoneria, chiederà aiuto ai “fratelli” del nord. Che, per il solo motivo di avere davanti un fratello, lo aiuteranno in questa impresa. Se deve riciclare denaro sporco, sono ancora una volta le collusioni con un banchiere massone che consentiranno questo riciclaggio. E il legame massonico è la spiegazione dell’espansione della mafia negli stati dell’Unione Europea. Considerando che la massoneria è una fratellanza “mondiale” non sarà difficile per un mafioso trovare appoggi in Russia, in America, o alle Cayman.Così come non è difficile, per massoni appartenenti alle varie mafie, entrare in collegamento tra loro e stringere patti di alleanza; di qui nascono i patti di alleanza tra mafia, ‘ndrangheta e camorra.Ecco il motivo per cui quando un magistrato inizia ad indagare sulle cosiddette logge massoniche coperte viene regolarmente silurato, fisicamente e/o lavorativamente.

Il problema centrale della massoneria. Il giuramento massonico.
Ora, qui sta il nodo centrale del problema massoneria, tra gli iscritti alla massoneria esiste un giuramento di fedeltà che li porta ad aiutarsi l’un l’altro. Questo è il nodo cruciale del problema massonico: è possibile che un pubblico ufficiale o un funzionario statale siano servitori dello stato ma, contemporaneamente, prestino fedeltà ad un’istituzione non statale? Il tema, ovviamente, è tutto da approfondire, perché ovviamente i più alti esponenti della massoneria negano che il loro giuramento di fedeltà prevalga sulle leggi dello stato. Ma, francamente, quando in una loggia coperta operano mafiosi, esponenti dei servizi segreti, imprenditori, e politici, c’è perlomeno da dubitare di queste affermazioni di lealtà allo stato.
Occorre inoltre tenere presente una cosa che pochi sanno; all’interno la massoneria ha i propri tribunali, organizzati in tre gradi proprio come avviene nell’ordinamento giudiziario italiano. La massoneria si configura quindi come un vero stato nello stato. Potremmo dire uno stato al di sopra dello stato. O perlomeno, per usare le parole della 32 Commissione parlamentare antimafia, “le logge coperte … sono in grado di determinare gravi interferenze nell’esercizio di funzioni pubbliche”. Ecco il motivo dell’allarme che suscita la possibilità che un presidente del Consiglio possa appartenere ad una loggia coperta di San Marino o comunque avere interessi ad essa legati.Ecco la potenziale bomba che potrebbe scoppiare se l’inchiesta di De Magistris, nei suoi contenuti, fosse portata alla luce. Ed ecco perché il clamore mediatico si preferisce dirottarlo sul problema del suo “presenzialismo” in TV, per stornare l’opinione pubblica da un problema immenso, che coinvolge il problema dei rapporti tra politica e criminalità.
Il potere è l'afrodisiaco supremo. Henry Kissinger

martedì, dicembre 04, 2007

Effetto placebo e nocebo


Marcello Pamio - tratto dalla dispensa "Pensiero che cura"

Il termine ‘Placebo’ è il futuro del verbo latino ‘placere’, e significa letteralmente ‘piacerò’. Si tratta di una sostanza inerte, priva di qualsiasi principio attivo terapeutico, o di un provvedimento non farmacologico (consiglio, conforto, atto chirurgico non invasivo, ecc.) che provoca un effetto positivo su un sintomo o addirittura su una malattia. Studi in ‘cieco’ (dove il paziente non sa cosa sta prendendo) hanno dimostrato in patologie con una rilevante componente psicosomatica (come emicrania, insonnia, ecc.) un effetto placebo fino all’80%. Studi in ‘doppio cieco’ (sia il paziente che il medico che somministra non sono a conoscenza) hanno dimostrato che raddoppiando la dose di placebo si ottengono risultati terapeutici migliori di quelli con dose normale.
Questo incredibile fenomeno, che non è psicologico, è conosciuto da moltissimo tempo, ma oggi si ritiene che fino al 60% dei progressi ottenuti con un trattamento (qualsiasi esso sia) possano essere dovuti a una risposta placebo! Il biologo molecolare Bruce Lipton, autore del best seller “ La Biologia delle credenze: come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula” chiama l’effetto placebo, ’effetto credenza’ per sottolineare come le nostre percezioni, vere o false che siano, hanno lo stesso impatto sul nostro comportamento e sul nostro corpo. Egli è totalmente a favore dell’effetto credenza (placebo) perché costituisce una prova sorprendente della capacità di autoguarigione dell’essere umano.

Non a caso le ‘lobbies del farmaco’ studiano attentamente i pazienti che reagiscono alle pastiglie innocue di zucchero (placebo), ma non a scopo di conoscenza, ma semplicemente per poi escluderli dalle sperimentazioni cliniche! Coloro che lavorano per la malattia invece che per la salute delle persone, vedono la pillola zuccherina - che si dimostra più efficace del farmaco - come una minaccia economica, e infatti lo è. Crollerebbe il palcoscenico se la massa venisse a sapere che miliardi di dollari e anni di ricerche non hanno confronto con uno zuccherino!

Uno studio della Baylor School of Medicine pubblicato nel 2002 nel New England Journal of Medicine ha valutato gli interventi chirurgici su pazienti affetti da gravi dolori alle ginocchia [Moseley et al. 2002]. I pazienti vennero divisi in tre gruppi. Nel primo il dottor Moseley raschiò la cartilagine danneggiata del ginocchio; nel secondo, mise a nudo l’articolazione, eliminando del materiale ritenuto causa dell’infiammazione (entrambe tecniche accettate dalla chirurgia ortopedica ufficiale). Il terzo gruppo invece fu sottoposto a un ‘finto’ intervento: i pazienti vennero anestetizzati, subirono tre piccole incisioni di routine e il dottore durante l’operazione, durata 40 minuti, parlò come di routine. A tutti e tre i gruppi fu prescritta la medesima terapia postoperatoria e di riabilitazione. I risultati furono sorprendenti: il terzo gruppo, quello placebo che non è stato operato, migliorò esattamente come gli altri due, e alcuni di loro tornarono addirittura a giocare a basket!
La convinzione, la credenza di essere stati operati, nell’esempio qui sopra, ha fatto superare un problema fisico al ginocchio! Possiamo ancora affermare che l’Effetto placebo è di tipo psicologico? Sappiamo ancora poco del vero meccanismo che sta a monte di simili e inspiegabili guarigioni, la cosa che si sa per certo è che si tratta di un fenomeno esistente, la cui potenzialità intrinseca è dentro ognuno di noi.

Effetto Nocebo

Se il pensiero positivo, come abbiamo visto, può liberare dalla malattia, quali conseguenze possono avere i pensieri negativi sulla nostra salute? Tale effetto, chiamato ‘effetto nocebo’ (dal latino ‘nocere’, nuocere), in medicina è altrettanto potente quanto quello ‘placebo’. Il pensiero può far ammalare, le parole e il comportamento possono trasmettere messaggi che tolgono speranza e che quindi possono far ammalare. Lo ha spiegato molto bene il Dottor Geerd Ryke Hamer nella Nuova Medicina Germanica: traumi, shock psicologici ed eventi improvvisi (se vissuti in una certa maniera) possono scatenare (e lo fanno su tre piani contemporaneamente: psiche, cervello, organo) una qualsiasi patologia, dall’influenza al tumore più fulminante. Una diagnosi errata (i falsi positivi e negativi nella diagnostica preventiva come gli screening sono all’ordine del giorno), una frase mal posta o distaccata da parte del medico, possono scatenare un trauma interiore pericolosissimo in persone sensibili o estremamente paurose.

Potenzialmente riceviamo ogni giorno delle informazioni e/o notizie che sono in grado di farci stare male (predisponendoci alla malattia), se ovviamente vengono vissute non correttamente. Tutto dipende da noi! Spesso le cose che sentiamo o vediamo non sono corrette, per non dire vere: i filtri con cui osserviamo e recepiamo il mondo, sono condizionati dall’educazione, dalla scuola, religione, ecc. Se fin da piccoli, per esempio, ci è stato inculcato che il musulmano è pericoloso e il negro puzza, quando da adulto avrò a che fare con un arabo o un africano, attiverò automaticamente un programma di sopravvivenza, scappando nel primo caso o turandomi il naso nel secondo. Queste vengono chiamate programmazioni inconsce.
Per capire come funzione il nostro inconscio, basta immaginare una stanza buia dove le pareti sono piene zeppe di scritte, per esempio: “i musulmani sono pericolosi”, “i negri puzzano”, “sei un fallito”, “non farai mai niente di buono” “attento ai cani”, ecc. Queste scritte - che sono frutto di condizionamenti esterni inconsapevoli da parte dei genitori, maestri, insegnanti, ecc. – giungono a coscienza, cioè vengono alla luce, non appena sentiamo determinate frasi o vediamo determinate cose o ci troviamo in determinate situazioni. Appena vengono a coscienza però, l’inconscio farà di tutto per boicottarci, e incredibilmente, lo farà per il nostro benessere! Se siamo cresciuti con la scritta interiore “sei un fallito” (diventata poi convinzione e credenza), non appena la vita ci metterà di fronte a dei risultati positivi che dimostrerebbero, al contrario, che abbiamo delle qualità, l’inconscio (avendo registrato che siamo dei falliti) farà carte false per affossare il nostro progetto, perché non vuole la nostra sofferenza. In pratica cerca di evitare tutte le situazioni che potrebbero farci stare male.
Conoscendo come funziona l’inconscio e quindi come avviene questo boicottaggio interiore è possibile liberarsi da questi freni evolutivi. Esistono numerose tecniche che aiutano a cancellare o prendere coscienza i queste scritte inconsce, ma la cosa più importante rimane l’auto-osservazione o l’auto-coscienza, che vedremo alla fine di questo lavoro.

E' la volontà che fa l'uomo grande o piccolo. Friedrich von Schiller

Parlamento pulito

Schiavi moderni

Onorevoli wanted

Ricerca imbavagliata

AVIS ITALIA

Adozione a distanza

Emergency

UAAR