mercoledì, aprile 18, 2007

Lettera del mullah Omar

Lettera del Mullah Omar a Marco Travaglio
Mi chiamo Omar, mullah Omar. Ho 44 anni, 4 mogli, vari figli, sono di Kandahar, dunque non sono un arabo. A 20 anni combattevo l’Armata rossa (ci ho rimesso letteralmente un occhio della testa), ora combatto gli Stati Uniti, gli inglesi e i loro alleati. Quando combattevo i sovietici, a voi occidentali piacevo molto: le armi ce le passavate voi. Conosco Bin Laden dai tempi dell’invasione sovietica, quando anche lui vi piaceva parecchio. Ma non abbiamo niente in comune: lui è un arabo, un califfo saudita pieno di petrodollari. Ci aiutò contro l’Armata rossa e dopo...
ci diede un sacco di soldi per costruire strade, ponti, scuole e ospedali. Per questo era molto amato dagli afghani e quando entrai in Kabul, nel 1996, lo lasciai lì. Ma nel ‘98 la sua presenza in Afghanistan cominciò a crearci dei problemi perchè fu accusato dagli americani di aver ordito lui, con Al Qaeda gli attentati alle ambasciate Usa in Kenya e in Tanzania. E infatti Clinton cominciò a bombardare l'Afghanistan nel mucchio, nella zona di Khost: morirono centinaia di civili mentre Bin Laden, lì, non c'era. Tra il mio governo e Clinton ci fu una trattativa piuttosto lunga: ma sì, risulta dai documenti del Dipartimento di Stato, anche gli americani trattavano con i talebani. Avevano il mio numero. Tant'è che io mandai il mio braccio destro Wakij Ahmed a Washington, a incontrare due volte Clinton: il 28 novembre e il 18 dicembre ‘98. Clinton voleva che ammazzassimo Bin Laden, o almeno lo espellessimo dal paese. Espellerlo non potevamo: era troppo popolare. Offrimmo di fornire le coordinate del suo nascondiglio, in modo che gli Usa potessero colpirlo a colpo sicuro. Purchè la smettessero di bombardarci. Ma Clinton, inspiegabilmente, rifiutò.Poi i nostri rapporti peggiorarono ancora, ma non certo perchè mettiamo il burka alle donne o perchè distruggiamo i Buddha o perchè polverizziamo le tv: no. Fu perché rifiutai di affidare la costruzione del mega gasdotto che collega il Turkmenistan al Pakistan alla multinazionale americana Unocal. Gli americani se la sono legata al dito, anche perché nell’Unocal erano impicciati Dick Cheney, Condoleezza Rice e l’attuale presidente afghano Hamid Karzai, che era un consulente. Ora fingete di scandalizzarvi tanto per l’oppio: ma lo sapete chi è stato a proporre di sospendere e di annullare la coltivazione dell'oppio in Afghanistan? Sono stato io. Ho proposto di bloccare la coltivazione del papavero in cambio del nostro riconoscimento internazionale e ci hanno risposto picche. Allora nel 2000 ho bloccato unilateralmente la coltivazione dell'oppio, tra le proteste di centinaia di migliaia di contadini afghani che vivono di quello: però il Corano vieta di produrre e consumare droga, e per me il Corano è una cosa seria. Risultato: il prezzo dell’oppio è salito alle stelle. Un danno terribile per le grandi mafie del narcotraffico internazionale. Sarà un caso, ma meno di un anno dopo ci avete attaccati. Ora, nell’Afghanistan “liberato” e “democratico”, si produce più oppio di prima: l’87% dell’oppio di tutto il mondo viene dal nostro paese.Dopo l’11 settembre gli americani ci hanno chiesto di nuovo di consegnare Bin Laden. Noi abbiamo chiesto le prove che fosse coinvolto nell'11 settembre. Non ce le hanno date e noi non gli abbiamo dato Bin Laden. E ci hanno attaccati. Anche se non c’era un solo afghano nei commandos delle Torri gemelle, non c'era un solo afghano in nessuna delle cellule di Al Qaeda sgominate negli anni successivi: c’erano sauditi, egiziani, giordani, tunisini, algerini, marocchini, yemeniti. Afghani mai, e iracheni nemmeno. Eppure avete invaso proprio l’Iraq e l’Afghanistan. Avete mai pensato di bombardare la Sicilia per cinque anni per stanare Bernardo Provenzano? Eppure Provenzano era latitante da 43 anni, Bin Laden solo da un paio.Noi non siamo un popolo di terroristi. Le prime autobombe in Afghanistan sono esplose l'anno scorso, nel 2006, dopo 5 anni di occupazione. Un po’ perché ci avete sconvolto tutto, anche le tradizioni. Un po’ perché molti terroristi vengono da fuori. Un po’ perché coi russi, almeno, riuscivamo a farla, la guerra, perchè le loro truppe erano sul territorio. Con gli americani è impossibile: sfrecciano a 10 mila metri d’altezza sui B52 e ci bombardano senza che possiamo nemmeno vederli. Un giorno, un anno fa un Predator americano, senza pilota né equipaggio, ha bombardato un piccolo villaggio pachistano, Domadola, al confine con l’Afghanistan, pensando che io e Al Zarqawi fossimo lì. Ha ucciso 18 civili, di cui 8 donne e 5 bambini. Il Predator era telecomandato da una base del Nevada: il pilota era seduto nella base del Nevada e agiva via satellite. E’ la “guerra asimmetrica”, voi mettete le bombe e noi i morti.Dite che teniamo le nostre donne troppo coperte. Può darsi. Ma voi esagerate nell’altro senso: possibile che da voi una donna, per andare in tv, debba mettersi in costume da bagno, magari col crocifisso che penzola in mezzo alle tette? Non avete un posto più decente per mettere il figlio di Dio?E’ vero, non riconosco la separazione tra la religione e la politica. Ma su questo vedo che stiamo diventando abbastanza simili. Anche da voi in Italia i capi religiosi contano molto, in Parlamento.Ora vi devo salutare. Ma consentitemi di ringraziarvi per il servigio che, involontariamente, avete reso a me e ai taliban tutti: nel 2001, quando ci avete cacciati da Kabul, stavamo sulle palle a quasi tutti gli afghani. Adesso che gli afghani vi hanno conosciuti e han visto all’opera il cosiddetto presidente democratico Karzai, quello del petrolio, siamo diventati popolarissimi. Tant’è che io continuo a girare in bicicletta e in sidecar e non mi succede niente. Sulla mia testa c’è una taglia da 50 milioni di dollari, ma a nessuno è mai venuto in mente di tradirmi per intascarla. Vi lascio con un pensiero di un vostro santo, che dovreste conoscere bene, Agostino da Ippona. E’ tratto dal De Civitate Dei: “Una volta fu portato al cospetto di Alessandro Magno un famoso pirata fatto prigioniero. Alessandro gli chiese: ‘Perchè pirata infesti i mari con tanta audacia e libertà?’. Il pirata rispose: ‘Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra. Ma poiché io lo faccio con un piccolo naviglio, sono chiamato pirata; poichè tu lo fai con una grande flotta sei chiamato imperatore’”.
Cordiali saluti, il Mullah Omar

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